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ANTEPRIMA MULTIMEDIALI

Il segmento testuale Alla sera è stato riconosciuto sulle nostre fonti cartacee. Questo tipo di spoglio lessicografico, registrazione dell'uso storicamente determinatosi a prescindere dall'eventuale successivo commento di indirizzo normatore, esegue il riconoscimento di ciò che stimiamo come significativo, sulla sola analisi dei segmenti testuali tra loro, senza obbligatoriamente avvalersi di vocabolarii precedentemente costituiti.
Nell'intera base dati, stimato come nome o segmento proprio è riscontrabile in 65Entità Multimediali , di cui in selezione 16 (Corpus autorizzato per utente: Spider generico. Modalità in atto filtro S.M.O.G.: CORPUS OGGETTO). Di seguito saranno mostrati i brani trascritti: da ciascun brano è possibile accedere all'oggetto integrale corrispondente. (provare ricerca full-text - campo «cerca» oppure campo «trascrizione» in ricerca avanzata - per eventuali ulteriori Entità Multimediali)


da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol VI (T-Z e appendice), p. 69

Brano: [...]olta,

ter'"

I panzer tedeschi entrano a Tobruk il 21.6.1942

ma neppure in questo caso gli inglesi seppero concentrare le proprie forze e si dissanguarono in ripetuti e inefficaci attacchi, mentre Rommel, apertosi un varco nei campi minati, potè ricevere i rifornimenti necessari per proseguire l'azione.

Bir Hakeim fu espugnata dagli italotedeschi rii giugno e, l'indomani, due brigate corazzate inglesi furono messe fuori combattimento. Alla sera del 13 gli italotedeschi disponevano per la prima volta della superiorità numerica dei carri e agli inglesi non rimase che ritirarsi, chiudendosi ancora nelle fortificazioni di Tobruk.

A questo punto Rommel agì con prontezza: circondò la città, il 20 attaccò con manovra coordinata aereicarricannoni, aprì una breccia e ottenne la resa (21 giugno): nelle mani dell'Asse caddero 35.000 prigionieri e cospicui rifornimenti.

In effetti, il successo di Rommel si spiegava col fatto che, partiti i difensori dopo il lungo assedio, Tobruk era diventata zona di retrovia: gran parte dei campi minati [...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 355

Brano: [...]nuti dopo erano nella piazza del paese e quf, con sorpresa dei residenti, accorsi come di consueto alla fermata dell'automezzo, i partigiani fermarono con le armi in pugno militi e carabinieri presenti tra la folla. Quindi si diressero immediatamente verso la caserma e colsero di sorpresa l’intero presidio. Contemporaneamente, dalle posizioni loro assegnate, entrarono in paese gli altri partigiani, occupandolo e tenendolo per tutto il giorno.

Alla sera, i militari della Guardia nazionale repubblicana furono rilasciati, mentre vennero trattenuti dai partigiani 11 fra militi e fascisti del luogo. In seguito alle drammatiche vicende del grande rastrellamento d’aprile (625.4.1944), fallito ogni tentativo di scambio, questi prigionieri furono fucilati nei pressi di San Paolo in Alpe (Santa Sofia).

M.Ba.

Sant’Alberto

Frazione del comune di Ravenna (v.) a 16 chilometri a nord della città, conta circa 3.000 abitanti; nella sua circoscrizione sono comprese le località di Conventello, Savarna e Mandriole. Situata a ridosso

del fiume Reno,[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol V (R-S), p. 136

Brano: [...]empio di un episodio avvenuto a Dora: nel febbraio 1944 due evasi, ripresi dalle S.S., dovevano essere impiccati davanti a tutti i deportati sulla piazza dell’appello. Le S.S. ordinarono al capobaracca dell‘infermeria di procedere all'esecuzione. Questi, che era un politico, decise di parlarne con il comitato clandestino del lager. Fu una drammatica riunione che si concluse con la decisione che nessun politico poteva prestarsi a fare il boia.

Alla sera, sulla piazza dell’appello il capobaracca dell’infermeria fu chiamato al triste compito ed egli si rifiutò. Le S.S., allarmate, convocarono allora il capocampo, un altro “Triangolo rosso”, che a sua volta si rifiutò. Poiché anche il vice capocampo dichiarò di non poter obbedire a quell’ordine, i tre vennero rinchiusi nel bunker e torturati fino alla morte. I loro incarichi passarono a criminali.

In tal modo il comitato illegale di Dora perdette tre posti chiave nel campo, ma grande fu l’impressione destata da questo fatto fra i deportati e il sacrificio dei tre kapò “Triangoli rossi” risul[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 337

Brano: [...]nza di difese marittime e aeree da parte dei tedeschi. Gli apprestamenti del Val

lo Atlantico, i campi minati e le altre opere di difesa causarono perdite relativamente scarse e, una volta neutralizzati i punti prescelti dalle forze di invasione, non svolsero alcuna funzione. Solo sulla spiaggia di Omaha, lunga 8 chilometri, gli attaccanti si trovarono in difficoltà, ma anche qui la resistenza tedesca venne liquidata nel corso della giornata. Alla sera del 6 giugno gli Alleati erano ormai saldamente attestati sulla costa del continente e cominciarono a procedere verso l’interno. L’operazione Overlord era riuscita: la più grandiosa operazione anfibia della storia era costata agli Alleati 2.500 morti, mille dei quali caduti a Omaha.

Il secondo fronte

I tedeschi tardarono a rendersi conto delle dimensioni del colipo subito e, per parecchie settimane, continuarono ad aspettare un altro sbarco al Passo di Calais. Solo dal

7 giugno essi cominciarono a far affluire in Normandia i primi rinforzi che, fortemente ostacolati dagli attacchi ae[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol IV (N-Q), p. 23

Brano: [...]ruppo di carri armati ridiscese verso piazza Ottocalli per un’ultima azione di rappresaglia. 11 violento fuoco di sbarramento dei patrioti sistemati sui tetti delle case mise fuori uso alcuni automezzi nemici, costringendo i superstiti a ritirarsi. Questi se ne andarono, non prima però di aver massacrato alcuni cittadini prelevati nelle case circostanti. Sanguinosi scontri ebbero luogo anche nel quartiere del Vomero per l’intera giornata del 30. Alla sera l’intera città era definitivamente liberata.

Arrivano gli Alleati

L’indomani 1 ottobre, verso le ore

11, i primi reparti inglesi e americani entrarono in Napoli dalla strada di Portici, preceduti da una camionetta carica di patrioti che, all’alba, si erano recati presso il Comando alleato per sollecitarne l’ingresso in città. Alcuni mezzi corazzati si fermarono in piazza del Plebiscito, mentre il resto della colonna raggiunse piazza Dante. Da qui, guidata dai patrioti, l’autocolonna si diresse verso la periferia, aN’inseguimento dei tedeschi. Fin dalla vigilia erano apparsi i primi g[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 258

Brano: [...]aglia, gli arrestarono lo zio e altri familiari. Si produssero così i primi incidenti che culminarono in uno sfrenato saccheggio da parte dei tedeschi. Da lontano s’udiva l’eco del cannone; si sparse la voce che gli Alleati sarebbero arrivati entro pochi giorni, e che a Napoli era già scoppiata la rivolta. Invece l’VlII Armata Britannica era bloccata al Trigno, in una sosta che si sarebbe prolungata fino a novembre.

L’uccisione di La Barba

Alla sera del 4 ottobre i patrioti si portarono alle caserme dei carabinieri e delle guardie di finanza, chiesero armi e le ottennero. I più animosi penetrarono nella caserma della milizia fascista e anche lì s’impadronirono di fucili e munizioni.

Messi in allarme, i tedeschi ordinarono allora il coprifuoco e il pattugliamento della città, ma all’indomani (5 ottobre) un gruppo di giovani impazienti e decisi ad agire si appostò nella contrada Pozzo Bagnaro e attaccò alcuni automezzi nemici carichi di munizioni. Colti di sorpresa, i militari tedeschi fuggirono dopo aver incendiato i veicoli.

Uno de[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol III (H-M), p. 153

Brano: [...]glione americano, ma furono a loro volta fermati dal tiro dei mortai e dei cannoni appena sbarcati e messi prontamente in batteria. Dopo un secondo assalto, anch'esso fallito, i tedeschi retrocedettero fino alle posizioni di partenza.

Mentre sull'ala sinistra e al centro del loro schieramento gli americani dovettero far fronte ai contrattacchi italotedeschi' di cui se detto, sulla loro ala destra poterono avanzare senza difficili impedimenti. Alla sera del 10 luglio occuparono così Vittoria, si impadronirono del campo di aviazione di Comiso e raggiunsero infine Ragusa, dove la mattina del 12 luglio si congiunsero coi canadesi delI’VIN Armata. Intanto il generale tedesco Conrath e l’italiano Chirieleison, ricevuti precisi ordini rispettivamente dal

maresciallo Kesselring e dal generale Guzzoni, si accinsero a un nuovo contrattacco, che fu eseguito alla mattina del giorno 11: divisi in tre colonne, i carri della « Goering » calarono su Gela provenendo dal nordest; nello stesso tempo la « Livorno », anch’essa su tre colonne, avanzò dal nord[...]

[...]parecchi radiotrasmittenti e riceventi di recentissima invenzione) .

Dopo aver perduto un terzo dei suoi carri, la « Goering » tornò indietro. La « Livorno », decimata dal fuoco navale e assalita dalla fanteria americana di fronte e alle spalle, fu praticamente distrutta. I superstiti, circa 400, furono fatti prigionieri. Nel settore inglese l’avanzata procedette all’inizio con minori difficoltà di quelle incontrate nel settore americano: già alla sera del

10 luglio i carri inglesi avevano infatti effettuato una profonda penetrazione neH’interno dell'isola fino a Palazzolo Acreide. Lungo il litorale del golfo di Noto le truppe del 13° Corpo d'armata, dopo l’incruenta conquista di Siracusa, si avviarono verso Augusta. Senonché a Priolo, la sera dell’11 luglio, incontrarono le avanguardie del Gruppo tedesco « Schmalz » che le fermarono, ma per breve tempo poiché mancò, al Gruppo « Schmalz », l’aiuto della Divisione « Napoli », ormai scompaginata dai precedenti scontri con reparti inglesi.

11 colonnello Schmalz denuncerà poi al proprio C[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 683

Brano: [...]tte in questa posizione, per evitare sorprese e smarrimenti. All’alba, passano la strada e occupano tutti i punti dominanti. Le sezioni garibaldine stanno avvicinandosi combattendo al paese. Sono accelerati i movimenti della brigata spagnola che deve attaccare di fronte. La guarnigione di Villanueva del Pardillo è così chiusa in un cerchio, ma resiste ancora.

I garibaldini combattono tutto il giorno senza aver toccato cibo da ventiquattr'ore. Alla sera i fascisti sono obbligati ad arrendersi.

II capo di stato maggiore dell’esercito del centro, colonnello fìojo, complimenta i garibaldini: ” Mi felicito con la Brigata Garibaldi per l’azione del terzo battaglione che ha preso parte, con la sua manovra, alla conquista di Villanueva del Pardillo, dove sono stati catturati più di 600 prigionieri, tra i quali sette ufficiali e anche abbondante materiale " » (Longo),

L’importanza delle posizioni conquistate provocò l’immediata controffensiva delle truppe franchiste. La battaglia continuò giorno e notte, con combattimenti durissimi. L’artiglie[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 657

Brano: [...]boni, guidati da Giovanni Pesce. Conoscendo pezzo per pezzo le locomotive e ogni angolo delle officine, i gappisti si proposero di introdurre cariche di esplosivo innescate con micce da 20 minuti nei forni di combustione delle macchine a vapore, e inoltre di distruggere l’apparato motore e di comando dell’impianto di sollevamento e spostamento delle locomotive, nonché il ponte mobile scorrente lungo la fossa tra i grandi capannoni ferroviari.

Alla sera del 26 i gappisti entrarono nel deposito, dalla parte della campagna per eludere la sorveglianza tedesca. Giunti accanto alle locomotive, ognuno di essi depose la propria carica e accese la miccia; quindi i gappisti uscirono, passando davanti alla villa del Comando tedesco, immersa nel buio. Pochi minuti dopo si ebbe la prima esplosione, seguita da una seconda e da tutte le altre assieme. Colti di sorpresa e pensando a un bombardamento aereo, i tedeschi accorsero ai rifugi e alle trincee scavate in mezzo alla campagna. Anche la popolazione, svegliata dagli scoppi, uscì dalle case cercando rip[...]



da Enciclopedia dell'antifascismo e della Resistenza. Vol II (D-G), p. 262

Brano: [...]do individuati si trovarono nella condizione di sparare. Quale angoscia non mi prese nel timore che avessero preso qualcuno. Il luogo era pericoloso giacché al n. 3 abitava la cara persona di Carità e i suoi M fidi " facevano buona guardia.

Si giunse al lunedì ed aspettai l'ora combinata; dalle 9 alle 10 nessuno giunse e pensai che per varie ragioni il colpo era stato rimandato. Quel giorno stesso verso mezzogiorno vidi la mamma e le sorelle. Alla sera circa le sei mentre ero leggermente appisolato, udii dei passi affrettati ed ebbi la sensazione che fosse giunto il momento. Quattro miei compagni entrarono con le fide rivoltelle in pugno intimando al milite di piantone di alzare le mani e agli ammalati di starsene tranquilli. Vestito della sola camicia e con sopra l'impermeabile che uno di loro mi gettò addosso, uscii accompagnato da uno e raggiunsi la macchina che era dinanzi al portone. Nell'atrio deM'Ospedale altri due compagni, uno con due rivoltelle, l'altro col fucile mitragliatore, tenevano a bada molti fra personale e ammalati, e so[...]


successivi
Grazie ad un complesso algoritmo ideato in anni di riflessione epistemologica, scientifica e tecnica, dal termine Alla sera, nel sottoinsieme prescelto del corpus autorizzato è possible visualizzare il seguente gramma di relazioni strutturali (ma in ciroscrivibili corpora storicamente determinati: non ce ne voglia l'autore dell'edizione critica del CLG di Saussure se azzardiamo per lo strumento un orizzonte ad uso semantico verso uno storicismo μετ´ἐπιστήμης...). I termini sono ordinati secondo somma della distanza con il termine prescelto e secondo peculiarità del termine, diagnosticando una basilare mappa delle associazioni di idee (associazione di ciò che l'algoritmo isola come segmenti - fissi se frequenti - di sintagmi stimabili come nomi) di una data cultura (in questa sede intesa riduttivamente come corpus di testi storicamente determinabili); nei prossimi mesi saranno sviluppati strumenti di comparazione booleana di insiemi di corpora circoscrivibili; applicazioni sul complessivo linguaggio storico naturale saranno altresì possibili.
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